A Ottobre 2018 una tempesta di pioggia e vento si abbatte sulle Dolomiti devastando intere foreste. I comuni colpiti sono 494, in quattro regioni diverse, Lombardia, Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige.
Un disastro ambientale di vastissimi proporzioni. L'hanno chiamata tempesta Vaia. La stima degli alberi abbattuti si aggira intorno ai 42 milioni, fra questi anche alberi di larice e abete rosso, il cui legno era usato per la costruzione dei violini Stradivari, famosi in tutto il mondo.
La corsa contro il tempo per recuperare il pregiatissimo legno che, se lasciato a terra per un periodo troppo lungo sarebbe infestato da parassiti, funghi e muffe e reso quindi inutilizzabile, ha visto nascere diversi progetti.
Uno di questi scaturisce da un ricordo di infanzia: un nonno che regala al nipotino un piccolo amplificatore costruito col legno del luogo.
Quel bambino ora è un giovane trentino che non si rassegna alla distruzione dei boschi. Si chiama Federico Stefani e insieme a due amici, Paolo Milan, conosciuto all’Università di Ferrara, e il catanese Giuseppe Addamo, incontrato al Festival di Impresa di Vicenza, ha dato vita alla start up "Vaia Cube".
Costruiscono piccoli amplificatori di legno a forma di cubo, con una sorta di tasca per inserire il cellulare. Sono realizzati con abeti di risonanza, quelli abbattuti dalla tempesta, che permettono una propagazione del suono in modo naturale, senza elettricità.
Ogni Vaia Cube è unico perché caratterizzato da un’incisione che segue le venature e i nodi del legno, un colpo d’ascia dato da un artigiano del luogo che evoca la ferita della foresta. Come gli alberi che la natura ha piegato e spezzato, anche le persone e le aziende possono rialzarsi e vincere partendo da una idea e anche dai ricordi e dalle tradizioni dei territori che sono il patrimonio di una comunità.
Parte del ricavato delle vendite è destinata a ricostituire l’equilibrio dell’ecosistema esistente prima del disastro e alla piantumazione di nuovi alberi.
Un esempio di impresa con impatto positivo sull’ambiente che ha portato i tre ragazzi a posizionarsi tra i primi 100 "giovani leader del futuro” nella classifica di Forbes per il 2020 nel settore “Impresa Sociale”.
Leonilde Gambetti