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VAIA, IL LEGNO DI STRADIVARI CONTINUA AD AMPLIFICARE LA STORIA DI UNA COMUNITÀ

  • Leonilde Gambetti
  • News
  • Read 984 times Last modified on Venerdì, 12 Giugno 2020 13:46

A Ottobre 2018 una tempesta di pioggia e vento si abbatte sulle Dolomiti devastando intere foreste. I comuni colpiti sono 494, in quattro regioni diverse, Lombardia, Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige.

Un disastro ambientale di vastissimi proporzioni. L'hanno chiamata tempesta Vaia. La stima degli alberi abbattuti si aggira intorno ai 42 milioni, fra questi anche alberi di larice e abete rosso, il cui legno era usato per la costruzione dei violini Stradivari, famosi in tutto il mondo.

La corsa contro il tempo per recuperare il pregiatissimo legno che, se lasciato a terra per un periodo troppo lungo sarebbe infestato da parassiti, funghi e muffe e reso quindi inutilizzabile, ha visto nascere diversi progetti.

Uno di questi scaturisce da un ricordo di infanzia: un nonno che regala al nipotino un piccolo amplificatore costruito col legno del luogo.

Quel bambino ora è un giovane trentino che non si rassegna alla distruzione dei boschi. Si chiama Fe­de­ri­co Ste­fa­ni e insieme a due amici, Pao­lo Mi­lan, conosciuto al­l’U­ni­ver­si­tà di Fer­ra­ra, e il ca­ta­ne­se Giuseppe Ad­da­mo, incontrato al Fe­sti­val di Im­pre­sa di Vi­cen­za, ha dato vita alla start up "Vaia Cube".

 

Costruiscono piccoli amplificatori di legno a forma di cubo, con una sorta di tasca per inserire il cellulare. Sono realizzati con abeti di ri­so­nan­za, quelli abbattuti dalla tempesta, che permettono una pro­pa­ga­zio­ne del suono in modo na­tu­ra­le, senza elettricità.

Ogni Vaia Cube è unico perché ca­rat­te­riz­za­to da un’in­ci­sio­ne che segue le venature e i nodi del legno, un colpo d’a­scia dato da un artigiano del luogo che e­vo­ca la fe­ri­ta della foresta. Come gli alberi che la natura ha piegato e spezzato, anche le persone e le aziende possono rialzarsi e vincere partendo da una idea e anche dai ricordi e dalle tradizioni dei territori che sono il patrimonio di una comunità.

Parte del ricavato delle vendite è destinata a ricostituire l’equilibrio dell’ecosistema esistente prima del disastro e alla piantumazione di nuovi alberi.

Un esempio di im­pre­sa con im­pat­to po­si­ti­vo sul­l’am­bien­te che ha por­ta­to i tre ragazzi a posizionarsi tra i primi 100 "gio­va­ni lea­der del fu­tu­ro” nella classifica di Forbes per il 2020 nel settore “Im­pre­sa Sociale”.

Leonilde Gambetti

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