La dimensione reale degli effetti concreti sul versante economico della pandemia prende forma non solo nelle gravi difficoltà di riattivazione dei cicli produttivi più vari - alle prese con una crisi sempre più stringente dal punto di vista della circolazione delle merci - ma anche sul versante della vendita commerciale.
Il fenomeno non è probabilmente legato soltanto ad una compressione delle risorse destinate alla spesa che, tuttavia, viene convogliata - in maniera sempre “aggressiva” e ben al di sopra dei bisogni reali - prevalentemente verso il circuito dell’alimentare, in base ad una programmazione molto probabilmente occlusiva nel breve periodo delle risorse disponibili. In altre parole, l’incertezza sul futuro quotidiano impone – di fatto – economie che finiscono con il generare - oltre la spesa nell’alimentare - “disponibilità” da accantonare e destinare a impegni futuri che sicuramente prenderanno, prima o poi, forma all’interno dell’humus familiare. Se proviamo a