"Sono ricchi, celebri e rivali. Per il pubblico sono i nuovi Medici." Jean- Gabriel Fredet, La guerra segreta dei miliardari dell'arte.
Seguire le gesta di Bernard Arnault e François Pinault, i due magnati d'oltralpe, significa, per certi versi, leggere una parte di storia d'Italia. Perché? Arnault e Pinault, i due signori dell'industria del lusso ed eterni rivali, negli ultimi anni hanno acquisito un buon numero di marchi prestigiosi del Made in Italy: Acqua di Parma, Bottega Veneta, Bulgari, Cova (la storica pasticceria milanese), Fendi, Gucci, Loro Piana, Pinarello ( biciclette), Pucci, alberghi esclusivi come il Caruso (Ravello), il Cipriani (Venezia), lo Splendido (Portofino).
Numerose agenzie di stampa, mentre scriviamo, riportano che monsieur Arnault potrebbe divenire il nuovo proprietario del Milan, il blasonato club calcistico.
Jean Gabriel Fredet, giornalista del settimanale economico " Challenges", nel 2019, ha pubblicato "La guerra segreta dei miliardari dell'arte" - Èditions de l' Observatoire, Paris - un saggio in cui il giornalista, tramite aneddoti e testimonianze, ha ricostruito il "duello rusticano" tra Bernard Arnault e François Pinault. Orson Welles, genio del cinema e del teatro, dalla sfida tra i due magnati francesi ne avrebbe tratto un film sulla scia di Quarto Potere.
Arnault, classe 1949, è cresciuto in una famiglia
di industriali del Nord della Francia. Ha compiuto gli studi al Politecnico di Parigi. È stato educato all'arte, alla frequentazione, fin da bambino, di musei. Ama giocare a tennis e gli scacchi. Egli è il proprietario del gruppo Lvmh, gruppo che controlla i seguenti marchi: Louis Vuitton, Christian Dior, Givenchy, lo champagne Moet Chandon, " Les Echos", " Le Parisien", " Radio Classique"( mass media).
Pinault, classe 1946, è nato in Bretagna. Il padre è stato un piccolo agricoltore e proprietario di una segheria. Pinault, autodidatta, ha iniziato la sua attività di imprenditore nel settore del legname. Egli è il creatore del gruppo Kering, gruppo che detiene: Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Boucheron, Gucci, la casa d' aste Christie's, il complesso di Punta alla Dogana e Palazzo Grassi a Venezia.
Nel 2014 è stata inaugurata la sede della Fondation Louis Vuitton, a Parigi, nel Bois de Boulogne. Un centro - firmato da Frank Gehry - di attrazione per la qualità delle esposizioni proposte e per la presenza di opere d' arte - Giacometti, Picasso - di proprietà di Bernard Arnault. Nel mese di Ottobre 2019 sono stati avviati i lavori di restauro - affidati all' architetto Tadao Ando - della Bourse de Commerce di Parigi, edificio circolare del XVIII secolo, in cui verrà ospitata la collection Pinault - opere di artisti contemporanei, tra i quali : Jeff Koons, Yves Klein, Matthew Barney, Doug Aitken e Maurizio Cattelan. Questi due spazi espositivi - Fondation Vuitton e Bourse de Commerce - andranno in eredità alla città di Parigi. L'autore del saggio ha messo in evidenza l' assenza dello Stato per quanto concerne la realizzazione di musei, biblioteche pubbliche sul territorio nazionale. Tutto ciò con uno sguardo al passato, alla grandeur del Paese. Sotto tre presidenti della Repubblica - Pompidou, Mitterrand e Chirac- sono stati realizzati il Beaubourg/Pompidou, la Biblioteca Nazionale/Mitterrand e il Museo Branly/ Chirac.
E sempre un presidente della Repubblica, il generale De Gaulle, ha voluto fortemente un intellettuale, André Malraux, alla guida del ministero della Cultura, dal 1959 al 1969. Ritorniamo al "duello rusticano" di Francia. Poche ore dopo il vasto incendio che, nell' Aprile 2019, ha distrutto la cattedrale Notre-Dame de Paris, François Pinault ha annunciato un dono di 100 milioni di euro per la ricostruzione della cattedrale. In un batter d'occhio ha risposto Bernard Arnault. Lvmh offre 200 milioni di euro, il doppio di Pinault.
La sfida si è misurata anche nelle scelte programmatiche. Per quanto attiene alla sostenibilità Pinault/Kering ha dato vita a Fashion Pact. Arnault/Lvmh ha creato LIFE. Alla fine della sfida, potrebbe, come ha ipotizzato il giornalista Fredet, rivelarsi un vincitore: le donne e gli uomini di Parigi, della nazione, la possibilità di fruizione di due spazi museali donati dai due re Sole. Certo è che i due re hanno ridisposto la Francia sul palcoscenico e il mercato dell'arte. Non è poca cosa.
Fonti:
Luana De Micco, "Oggi l' arte a Parigi ha due onnipotenti , più forti dello Stato",
"Il Giornale dell' Arte", numero 404, Gennaio 2020, pp.14-15 Jean Gabriel Fredet,
"La guerre secrète des milliardaires de l'art", Èditions de l' Observatoire, Paris, 2019
Fabrizio Andreoli